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ITALICUM al 29 Gennaio 2014


In attesa di far diventare Europasiamonoi come l’espressione delle attività sull’Europa sia del circondario Meratese, sia del Forum Europa della Federazione Provinciale, presento un articolo che riassume lo stato della possibile nuova legge elettorale al 29 gennaio 2014.

Personalmente sono convinto che l’ipotesi fatta risponda abbastanza bene alle aspettative dei cittadini italiani: soprattutto nella uscita da una palude nella quale nessuno si trovava bene ma non poteva muoversi abbastanza, come è tipico della palude !!

Augusto Rimini

tratto da Repubblica.it

ITALICUM – 29 GENNAIO 2014

Proporzionale, premi di maggioranza, soglie di sbarramento, circoscrizioni provinciali e doppio turno. Sono questi gli elementi dell’Italicum, il sistema elettorale che dovrebbe sostituire il Porcellum e garantire rappresentatività e governabilità all’Italia. Il ddl è stato presentato alla Camera dopo giorni di incontri tra tutte le forze politiche (Movimento 5 Stelle escluso) e sarà modificato in base a un accordo raggiunto il 29 gennaio, prima del passaggio in aula. Ecco i punti salienti del nuovo sistema.

Le novità riguardano la soglia per accedere al premio di maggioranza, lo sbarramento per i partiti in coalizione, la norma ‘salva-Lega’ e le candidature multiple.

Uno spagnolo modificato. Il nome Italicum arriva direttamente da Renzi, che lo ha definito così durante la sua presentazione. La base è quella del sistema elettorale spagnolo, ma modificato per adattarlo alle richieste dei partiti italiani fino quasi a stravolgerlo.

Il sistema elettorale sarà proporzionale (ovvero il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti) e il calcolo sarà fatto su base nazionale e non provinciale come quello spagnolo, utilizzando la regola “dei più alti resti”. Questo dovrebbe favorire almeno parzialmente i partiti più piccoli, che con un calcolo su base provinciale sarebbero stati molto penalizzati.

Soglie di sbarramento. Come detto, si è andati incontro ai partiti più piccoli prevedendo una distribuzione dei seggi su base nazionale ma al tempo stesso, per limitare il proliferare di gruppi parlamentari, al riparto potranno accedere solo superando le seguenti soglie:

– il 4,5% per i partiti in coalizione (era il 5% prima dell’accordo);
– l’8% per i partiti non coalizzati;
– il 12% per le coalizioni.

È prevista anche una soglia per le minoranze linguistiche nelle regioni che le prevedono: lo sbarramento è del 20% dei voti validi nella circoscrizione dove si presenta.

C’è poi l’accordo per la norma ‘salva Lega’: i partiti che ottengono il 9% in almeno tre regioni rientrano comunque in Parlamento

Nel caso in cui un partito che facesse parte della coalizione che ottiene il premio di maggioranza non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti concorrerebbero al raggiungimento del premio ma sarebbe comunque escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti della coalizione.

Circoscrizioni più piccole e liste bloccate. Invece delle 27 circoscrizioni attuali si passa a circoscrizioni di dimensione minore. Saranno circa 120 collegi (ognuno per circa 500mila abitanti) e in ogni ognuno verranno presentate mini-liste bloccate di 3, 4, 5 o 6 candidati.

Le liste sono così corte in modo che i nominativi dei candidati possano essere stampati direttamente sulla scheda e dovrebbe – nelle intenzioni dei proponenti – consentire il riconoscimento dei candidati e rispondere all’obiezione della Corte Costituzionale sulle liste bloccate. Non sono previste preferenze.

L’eccezione in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. La legge prevede che la regione Val d’Aosta e le province di Trento e Bolzano siano escluse dal sistema proporzionale. Qui si voterà in nove collegi uninominali (8 per T.A.A. e 1 per la Val d’Aosta), come già avveniva con il precedente sistema elettorale. Se alla regione Trentino-Alto Adige sono assegnati più di 8 seggi, questi verranno assegnati con il sistema proporzionale.

Premio di maggioranza o doppio turno. Sono due i sistemi ideati per garantire la governabilità. Se il partito o la coalizione più votata dovesse ottenere almeno il 37% dei voti (era il 35% nel testo della commissione), otterrà un premio di maggioranza. Il premio sarà massimo del 15% (era il 18%): il partito o la coalizione più votata arriverà quindi almeno al 52% (320 seggi) ma il premio di maggioranza non potrà portarlo oltre il 55%, ovvero 340 seggi su 617 (sono esclusi dal calcolo il seggio della Valle d’Aosta e i 12 deputati eletti all’estero). Se quindi un partito ottenesse il 45% dei voti, otterrebbe un premio del 10%, arrivando comunque al 55%.

Se invece nessun partito o coalizione arrivasse al 37% scatterebbe un secondo turno elettorale per assegnare il premio di maggioranza. Accederebbero al secondo turno i due partiti o coalizioni più votati al primo turno, e il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi (327 deputati).

Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti, a differenza del modello elettorale per i sindaci.

Stop candidature multiple. I candidati potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio elettorale, come già succedeva nel Porcellum. Nella prima bozza questa possibilità era esclusa. L’ipotesi però è di non consentire che lo stesso candidato si presenti in più di 3-4 collegi, mentre nel Porcellum non c’era limite.

Quote rosa. Nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50 per cento (con arrotondamento all’unità inferiore) e nella successione interna gli uomini dovranno essere alternati alle donne. L’inosservanza di questa disposizione comporterà l’inammissibilità del complesso delle candidature di quella lista.

Per il Senato stesso sistema elettorale. In attesa della riforma che dovrebbe abolire il Senato, la legge prevede un sistema elettorale identico a quello della Camera, con un premio di maggioranza per arrivare a 169 senatori o (163 senatori in caso di ballottaggio).

(Pubblicato il 20/01/2014; aggiornato il 29/01/2014)

http://www.repubblica.it/politica/2014/01/20/news/legge_elettorale_ecco_il_modello_italicum-76486384/?ref=HREC1-3